Coltivare Canapa – Legge
La coltivazione della canapa è legale in Italia.
La Legge di riferimento è la n. 242 del 2016.
La legge citata, art. 1, riguarda:
a) la disciplina della coltivazione e della trasformazione;
b) l’incentivazione dell’impiego e del consumo finale di semilavorati di canapa provenienti da filiere prioritariamente locali;
c) lo sviluppo di filiere territoriali integrate che valorizzino i risultati della ricerca e perseguano l’integrazione locale e la reale sostenibilità economica e ambientale;
d) la produzione di alimenti, cosmetici, materie prime biodegradabili e semilavorati innovativi per le industrie di diversi settori;
e) la realizzazione di opere di bioingegneria, bonifica dei terreni, attività didattiche e di ricerca.
Per poter iniziare la coltivazione della canapa ci si deve attenere a delle semplici regole:
- la scelta dei sementi che devono essere inclusi nella Direttiva n. 2002/53 dell’Unione Europea. Ad oggi non è necessaria alcuna comunicazione alle autorità competenti bisogna solo conservare i cartellini della semente acquistata (conservati per un anno). Ha altresi’ l’obbligo di conservare le fatture di acquisto della semente per il periodo previsto dalla normativa vigente così come indicato nella legge vigente in materia;
- il contenuto del THC (tetraidrocannabinolo), principio attivo della canapa, che deve essere pari allo 0,2% . Si precisa però che nell’art. 4 comma 5 della Legge n. 242/2016 “qualora all’esito del controllo il contenuto complessivo di THC della coltivazione risulti superiore allo 0,2% per cento ed entro il limite dello 0,6%, nessuna responsabilità è posta a carico dell’agricoltore che ha rispettato le prescrizioni di cui alla presente legge”;
- per le coltivazioni finalizzate al florivivaismo si rimanda alle raccomandazioni della circolare Mipaaf del 22/05/2018.
Come abbiamo detto, la coltivazione è consentita senza necessità di autorizzazione, richiesta, invece, per la coltivazione di canapa ad alto contenuto di Delta-9-tetraidrocannabinolo e Delta-8-trans-tetraidrocannabinolo, di seguito THC, per gli usi consentiti dalla legge.
Utile per comprendere meglio il disposto normativo è la circolare del Mipaaf n. 5059 del 22/05/2018 “Chiarimenti sull’applicazione della legge 2 dicembre 2016, n. 242”, si riporta di seguito il link:
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/12648
Incentivi Coltivazione Canapa
Incentivi. Nell’art. 6 della Legge n. 242/2016 si legge “Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, compatibilmente con la normativa europea in materia di aiuti di Stato, destina annualmente una quota delle risorse disponibili a valere sui piani nazionali di settore di propria competenza, nel limite massimo di 700.000 euro, per favorire il miglioramento delle condizioni di produzione e trasformazione nel settore della canapa. Una quota delle risorse iscritte annualmente nello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, sulla base dell’autorizzazione di spesa di cui alla legge 23 dicembre 1999, n. 499, puo’ essere destinata, con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al finanziamento di progetti di ricerca e sviluppo per la produzione e i processi di prima trasformazione della canapa, finalizzati prioritariamente alla ricostituzione del patrimonio genetico e all’individuazione di corretti processi di meccanizzazione”.
L’Azienda agricola che avvia la coltivazione della canapa ha anche diritto ad un esenzione dei contributi per un periodo di tre anni, che scendono poi a 65% e al 50% negli anni successivi. Le aziende inoltre hanno la possibilità di iscriversi nel registro delle startup innovative con tutti i benefici che ne conseguono. A seconda della Regione di appartenenza, inoltre, sono approvate diverse leggi regionali per incentivare la coltivazione di questa pianta.
Sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico si spiega cosa significa startup innovativa. “Nel 2012 è stata introdotta nel nostro Paese la definizione di nuova impresa innovativa, la startup innovativa: per questo tipo di impresa è stato predisposto un quadro di riferimento a livello nazionale che interviene su materie differenti come la semplificazione amministrativa, il mercato del lavoro, le agevolazioni fiscali, il diritto fallimentare”. (http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/impresa/competitivita-e-nuove-imprese/start-up-innovative)
A seconda della Regione di appartenenza, inoltre, sono approvate diverse leggi regionali per incentivare la coltivazione di questa pianta dai mille utilizzi.
Coltivare la canapa consente di migliorare la qualità dei terreni e contrastare l’inquinamento e difendere la biodiversità. L’oro verde si adatta a quasi tutti tipi di terreno. Migliori sono quelli profondi, ben aereggiati, leggeri e di medio impasto. Profondo perché la radice della canapa è fittonante cioè scende in profondità e riesce a resistere alla carenza di precipitazioni. In assenza di precipitazioni ed una volta che la piantina è affrancata la radice della pianta si rifornisce di acqua nei sottostanti strati del terreno. L’importante è non avere un terreno con ristagni di acqua.
La semina avviene in primavera e la raccolta a fine agosto. Le piante non necessitano di alcun diserbante.
Nei prossimi articoli parleremo dei diversi tipi di semi, del raccolto ed irrigazione e che cosa si ottiene dalla coltivazione della canapa.