L’epilessia in breve
Tema delicato quello dell’epilessia: una malattia neurologica che si esprime in forme diverse, causata da una disfunzione dei neuroni cerebrali, che scaricano impulsi elettrici in modo eccessivo. Oggi purtroppo è una patologia abbastanza diffusa (si stima che ne sia affetta circa una persona su 100 secondo i dati pubblicati dalla LICE, la Lega Italiana Contro l’Epilessia, nella “Guida alle Epilessie 2018“).
Esistono in commercio farmaci antiepilettici, in funzione delle diverse forme della malattia, che consentono il controllo delle crisi epilettiche, così come esiste la “farmaco-resistenza“, cioé quella situazione in cui la terapia farmacologica funziona poco e le crisi persistono o si verificano recidive nel tempo.
I Cannabinoidi nell’epilessia
Nuovi studi a livello internazionale hanno oggi focalizzato l’attenzione sul cannabidiolo (CBD), guardando agli effetti antiepilettici che può avere questo principio attivo, e quindi al suo uso terapeutico. Il trattamento a base di CBD, attualmente sotto studio, avrebbe dimostrato la propria efficacia, tanto da affiancarsi a quello tradizionale di tipo farmacologico, per la sua capacitá di ridurre il numero delle crisi epilettiche in alcuni casi di “farmaco-resistenza” e in forme rare di encefalopatie epilettiche infantili con gravi crisi convulsive: la Sindrome di Dravet e la Sindrome di Lennox-Gastaut (LGS).
L’ FDA (Food and Drug Administration – l’Agenzia governativa che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici negli Stati Uniti) ha già dato l’approvazione il 25 giugno scorso per l’Epidiolex, un medicinale da somministrare per via orale estratto dalla cannabis a base di cannabidiolo e altri cannabinoidi (ma privo del principio psicoattivo “hight” cioè il THC), prodotto dall’azienda biofarmaceutica britannica GW Pharmaceuticals. Le analisi condotte su un campione di pazienti (516) trattati con il farmaco hanno portato a risultati significativi nella riduzione delle crisi epilettiche, dimostrando per queste due gravi patologie la sua efficacia come terapia aggiuntiva. Il farmaco è designato per entrambe le forme di epilessia come “farmaco orfano“.
L’azienda britannica ha presentato anche la richiesta per la sua commercializzazione in Europa all’EMA (l’Agenzia Europea per i medicinali). Il responso è atteso tra la fine del 2018 e primi del 2019.
Anche in Italia si auspica l’avvio di gruppi di studio per valutare effetti e benefici legati all’uso del cannabidiolo, senza voler creare false aspettative, ma con la consapevolezza di voler superare i “falsi miti” che identificano la cannabis terapeutica con la marijuana.
Trattandosi di “cannabis terapeutica” ricordiamo che è sempre necessaria ed obbligatoria la prescrizione di un medico specialista che, oltre a diagnosticare il tipo di patologia, fornisce indicazioni specifiche su posologia ed eventuali controindicazioni.