Sapete quali sono le differenze tra cannabis INDICA e SATIVA? Vediamole insieme.
Entrambe fanno parte della famiglia delle Cannabaceae.
La specie Indica in realtà sarebbe una varietà della specie Sativa L., tanto che la si considera una specie poliforma.
Nel tempo le due specie sono state incrociate e oggi non è possibile distinguere una pianta Sativa 100% da una Indica 100%.
Ma qualcuno le ha definite come il giorno (Sativa) e la notte (Indica) in funzione della maggiore percentuale di caratterizzazione della specie nella pianta. Scopriamo perché.
CARATTERISTICHE DELLA PIANTA
La pianta della specie Sativa ha origine in Thailandia, Messico e nelle zone tropicali, ha bisogno di climi molto caldi e necessita di più tempo e piú luce per fiorire.
La Indica nasce invece nell’Asia centrale e subcontinente indiano (Nepal, Tibet, India del nord) puó crescere anche in climi meno caldi (per quanto “meno caldo” possa definirsi il clima di crescita di una pianta di cannabis) ha una fioritura più rapida ma ha pure una resa maggiore perché produce gemme piú dense.
La pianta di Sativa è alta e stretta e con foglie sottili.La Indica è piú corta e cespugliosa, con foglie piú larghe e steli robusti.
PROPRIETÀ
La Sativa ha effetti più energizzanti, proprietà anti-ansiolitiche e anti-depressive, il cosiddetto effetto “high“. Contiene più THC rispetto al CBD e quindi fa aumentare la serotonina prodotta dal cervello (con influenze a livello di concentrazione e creatività, per questo definita cannabis “diurna”). Nota per le sue fibre é molto utilizzata in agricoltura e nell’industria tessile.
la Indica invece aumenta il rilassamento mentale e muscolare, il cosiddetto effetto “stone“. Fa aumentare la dopamina prodotta dal cervello e quindi determina un aumento dell’appetito e diminuisce la nauseo-funzionalitá.
Poi c’è una terza specie meno conosciuta, la cannabis RUDERALIS, nativa della Russia e della Siberia, una pianta piccola, robusta e legnosa, con un basso contenuto di THC, usata negli incroci per far aumentare la robustezza delle piante di altre specie e creare ibridi autofiorenti.
Questi i 3 principali ceppi e da qui, con l’incrocio delle piante, sono nate le moltitudini di varietà, con opzioni quasi infinite e ognuna con caratteristiche specifiche, adattate ai mercati e ai gusti dei consumatori.