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La Legislazione Regionale
Dal 2007, quando il Ministro della Salute Livia Turco autorizzó con decreto l’utilizzo di alcuni principi attivi derivati della Cannabis nel trattamento terapeutico, ogni Regione ha potuto legiferare in materia. La rimborsabilitá/gratuitá dei farmaci é infatti materia di competenza regionale, in conformità a quanto previsto dalla normativa nazionale.
Già a partire dal 2012 in diverse Regioni sono state approvate disposizioni normative che disciplinano le modalità di erogazione dei farmaci e preparati galenici derivati dalla Cannabis e indicazioni procedurali sulla operativitá delle farmacie e sulla rimborsabilitá a carico del Servizio Sanitario Regionale.
Le regole per accedere al rimborso
Ottenere il riconoscimento della cura con costi a carico (in tutto o in parte) del SSR segue delle regole ben precise. Quelle comuni e condivise sono:
– l’uso é ammesso per alcuni effetti legati a patologie ben definite e decise autonomamente da ciascuna Regione, nel rispetto di quelle stabilite dalla normativa nazionale (quali ad es. dolore cronico neuropatico ed oncologico, sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale, cachessia, anoressia, glaucoma ecc..);
– la somministrazione puó iniziare in ambito ospedaliero (o in strutture private convenzionate) e continuare a domicilio previo ritiro del medicinale presso le farmacie ospedaliere;
– occorre un piano terapeutico con un limite temporale, eventualmente rinnovabile, del medico prescrittore (se si tratta di uno specialista la prescrizione va riportata su ricetta del SSR, non ripetibile, rilasciata dal medico di base).
Le prescrizioni si effettuano quando le terapie convenzionali non sono efficaci nei casi previsti.
La Circolare 22 febbraio 2017 del Ministero della Salute ha dettato indicazioni e raccomandazioni specifiche a medici e farmacisti per la prescrizione magistrale e la preparazione del decotto con Cannabis-FM2.
Lo stato di fatto
Non mancano, a dire il vero, scollamenti tra le previsioni normative e l’applicabilità concreta, con non poche lamentele per la confusione generata in chi necessita di farne uso.
Solo in 11 Regioni su 16 che hanno recepito la normativa nazionale la gratuitá/rimborsabilitá di farmaci e preparati a base di cannabis é di fatto giá operativa. Nelle altre si è legiferato in maniera generica o prevedendo l’avvio di tavoli tecnici, ma senza norme di dettaglio o di carattere operativo per poterne beneficiare. Nelle restanti 4 ci sono state proposte di legge o delibere mai entrate in vigore o non si é legiferato affatto.
I pazienti che fanno ricorso al trattamento terapeutico con cure a base di cannabis sono tuttavia aumentati in modo esponenziale. É quanto testimoniato di recente anche in un comunicato stampa della Regione Piemonte: il numero dei pazienti che ne fanno uso é triplicato e quello delle prescrizioni mediche é aumentato di oltre 5 volte, si legge nella nota. Stessa denuncia sulla penuria di farmaci a base di cannabis terapeutica viene da Genova per gli ospedali liguri.
La difficoltà, giá segnalata anche dal Ministro della Salute Giulia Grillo, sta nel reperire i farmaci a base di cannabinoidi a fronte di una domanda sempre crescente e comunque di gran lunga superiore all’offerta (intesa sia come produzione italiana da parte dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, sia come importazione dall’Olanda). Per tale motivo si auspica una partnership tra privati e pubblico nel territorio nazionale che possa garantire un aumento della produzione interna della cannabis terapeutica, da affiancare a quella dello SCFM di Firenze.