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La cannabis terapeutica nella fibromialgia refrattaria

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Fibromialgia – Una malattia difficile da trattare

La fibromialgia è una sindrome che causa dolore diffuso muscolo-scheletrico e alle strutture connettivali (tendini e legamenti), astenia, rigidità e contratture muscolari, associato spesso anche ad altri sintomi come mal di testa, disturbi del sonno, ansia, depressione.
Una malattia cronica, più diffusa di quanto si pensi, la cui origine non è ancora ben definita e potrebbe essere multifattoriale, cioé causata da fattori genetici, disturbi dell’alimentazione, o legati al sistema di termoregolazione corporea o addirittura dovuta a stress e trauma psichico. É definita infatti come sindrome reumatica perché interessa i maggiori recettori neurologici ma “atipica”. Ed é considerata anche come patologia “invisibile” perché ha confini indefiniti e di difficile inquadramento.

La cura farmacologica

Le terapie farmacologiche convenzionali che solitamente vengono proposte si basano su un mix di farmaci (analgesici, antinfiammatori, antidepressivi), protocolli alimentari e terapie riabilitative in funzione dei sintomi denunciati. Ma tanti sono i casi di pazienti che non trovano sollievo e rimedio.

La cura alternativa trovata nella cannabis terapeutica

Gli approfondimenti sull’uso della cannabis terapeutica hanno orientato le scelte di alcuni medici e specialisti per la cura della fibromialgia refrattaria.
Spieghiamo in termini semplicistici le modalità di azione: i cannabinoidi si legano ai recettori CB1 e CB2 presenti nel sistema nervoso centrale e nel sistema immunitario, determinando una inibizione del dolore e dell’infiammazione.
I dosaggi della terapia, bilanciati con THC e CBD, sono prescritti dal medico che valuta tempi, modi e quantità di somministrazione (posologia) in funzione dei diversi sintomi che si presentano, dell’età, del peso, del sesso del paziente ecc..

Si utilizza sottoforma di decotto o per inalazione.

L’esperienza in campo medico

La letteratura medica su questo specifico argomento non è tanta, ma la pratica medica e le testimonianze sull’uso della cannabis terapeutica nella cura della fibromialgia refrattaria ne hanno dimostrato l’efficacia.  Ogni terapia va  però dosata e proporzionata in base alle diverse sintomatologie  e alle risposte in termini di benefici che si ricevono da parte del paziente.

Le somministrazioni possono essere effettuate anche in day-ospital presso alcune strutture ospedaliere o preparate e ritirate presso le farmacie ospedaliere, con costi a carico del SSN. Un esempio é l’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa in Sicilia, che ha avviato un progetto pilota del Ministero della Salute e un tavolo tenico per la somministrazione di cannabis terapeutica con preparati galenici a base di infiorescenze provenienti dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, somministrabili anche per la sindrome fibromialgica.

 

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